STUPORE EROPTICO
MASSIMO CANEVACCI – FRANCESCA FINI – MARTUX_m
- Lo stupore si accosta con passi emotivi allo sconosciuto; si abbandona alla meraviglia di un portento estraneo che sorprende i sensi e li apre alla porosità dell’ignoto
- Lo stupore è una sorta di paralisi emotiva in attesa per qualcosa di sconosciuto che, proprio per questo, si è sempre desiderato.
- Lo stupore é l’attimo di incertezza in cui non si sa cosa potrà accadere: quando il viso dilata e ogni suo organo sensoriale sta per accogliere quello che ancora non è arrivato.
- Lo stupore anticipa il desiderio possibile: il corpo si predispone aperto per farsi attraversare da quello che ancora non è.
Lo stupore è la posizione corporea nell´attimo prima
- Eroptica mescola ottica ed erotica come metodo sensoriale per osservare e osservarsi
- Eroptica : collirio umido che apre gli occhi e si diffonde nell’intero corpo-panorama
- Eroptica : è il pulsare disparo che attraversa il body-corpse.
Eroptica è corpo pieno-di-occhi
Performance etnografica – metodo-in-montaggio – design eXpanso – comunicazione aumentata – ubiquità – eteronomia – autorappresentazione – metafeticismo
La conferenza-performance inizia secondo il paradigma classico con un movimento musicale oscuro e appena udibile. Massimo Canevacci introduce i temi su cui fa
ricerca (feticismi visuali, D.A.R. aura digitale riproducibile , carpe codex, etnografia ubiqua, metropoli/aldeia, body-corpse). Progressivamente si inseriscono elementi performatici e musicali. Il linguaggio si spezza, le parole si ripetono e si rivoltano, le frasi si inceppano. Entra in scena Francesca Fini, seduta vicino al conferenziere insieme a Martux, e inserisce la sua performance, all’inizio insieme a Canevacci poi da sola, in un crescendo che trasforma la conferenza (la sincretizza) in un evento mix-mediale trans-sensoriale. Emerge la musica di Martux che svolge la sua accesa espressione, avvolge persone, concetti, immagini, fino a defluire verso un oscuro piacere.
Si sperimenta un modo altro per fare convegni, nel senso che i livelli (scientifico, visuale, musicale, artistico e performatico) creano altre sensibilità intellettive o logiche plurisensoriali.